27.1.15

Binario 51

E' un treno come tanti altri, nulla di speciale. E' buio, fa freddo ed un sacco di altri blablabla di solitudine ferroviaria. Salgo sul treno e salendo lo scalino mi si ripropone il tramezzino che ho mangiato dalla disperazione. Penso facesse schifo, ma avevo talmente fame che mi sembrava roba da intenditori. I piedi sono marmati, le mani anche ma riesco comunque a digitare sull'mp3 per sentire il pezzo che anima i miei ultimi mesi. Brant Bjork. Oh yeah. Carrozza deserta, ma ci metto comunque un po' a scegliere il posto.. sono perfezionista in ste cose. Sfilo lungo il corridoio. Lattina morta incastrate nel portaoggetti... passo. Cappellino abbandonato appartenuto a chissà chi... passo. Finestrino imbrattato di chissà cosa..... passo. Qualche giorno fa leggevo su un giornale locale che proprio su questa tratta avevano dato fuoco ad un sedile. Lo cerco (il sedile bruciato) ma non lo trovo. Ecco lì il posto perfetto, cuccetta da 4 libera, più o meno cuccetta, con finestrino pulito più o meno pulito. Siedo e guardo fuori. Il treno è già in movimento e già dall'altra parte del vetro sfuocano luci che diventano scie nel buio. Che romanticismo eh? 

"Namo ar sodo Elle, me stai a fà innervosì."


Penso che di viaggi in treno come questo ne ho fatti davvero tantini, e che questo però è diverso. Subito quando ci penso mi viene in mente il periodo Torinese. Praticamente ci vivevo in treno. Dopo c'era stato il periodo Fiorentino ed anche lì mica male. Sempre sui binari. L'unico problema è che vedevo il mondo con almeno 10 minuti di ritardo, ma Trenitalia si scusava tutte le volte per il disagio. Fatto sta che ancora oggi mi da una certa carica viaggiare di notte, in treno. Mi ribolle in corpo l'energia di quei momenti, quando avevo il fuoco dentro ed una tanica di benzina in mano. Quello no, non è cambiato molto. No, non sono io ad aver dato fuoco al sedile. Era una metafora.

"Daje su Elle, taglia." 

Taglio. A questo punto, se fossimo in un film si rivedrebbero tutte le scene più yeah accompagnate da un bel pezzo come potrebbe essere, per l'appunto, questo di Brant Bjork che sto ascoltando. Quindi si vedrebbe Finale Ligure ed i due mesi passati in tenda con Arianna. Ma faceva molto Into The Wild, quindi magari sarebbe meglio un pezzo di Eddie Vedder.

"Elle hai rotto con ste citazioni musicali de sta gran pippa, taglia."

Vabeh, era Luglio e siamo partiti con una Panda, una tenda, ed un tavolino, monte Cucco destination.

"Precis", Tigrotto, Finale Ligure
"Precis", Tigrotto, Finale Ligure
Durante quei 2 mesi ho avuto modo di rimettere l'imbrago e prendere qualche schiaffone morale con la corda, che ahimè ridendo e scherzando avevo trascurato..

"Se vabbè direi più "abbandonato!"

...da un pochino più di troppo. Ma si sa, cambiare fa bene, sennò uno si fossilizza e diventa brutto.

Faccio in tempo a rimetter su un minimo di resistenza che Marziosky mi propone Mallorca. Come rifiutare? Il tempo di fare carte false e siamo stipati in aereo.


Una volta atterrati direttamente tra i culi della spiaggia di Cala Barquès troviamo il mitico Paolo Leoncini che ci fa da cicerone in tutti gli anfratti dell'isola a caccia delle linee più belle. 


Dopo uno schetch all'areoporto di Palma (non volevano far ripartire per l'Italia Marzio), siamo di nuovo operativi, il tempo di tagliarsi i capelli e partenza per l'Isola d'Elba. Dobbiamo organizzare il secondo XP di ROCKSLAVE, e l'isola toscana sembra perfetta. Partiamo in 3 con Lorenzo Bona, ne escono tante idee ed un video. Questo video.


Climbing Therapy
Tornato dall'Elba mi teletrasporto in Molise, dove gli amici del RockTrip sull'Alto Volturno mi aspettano per la prima di "CLIMBING THERAPY", la serata dove ho avuto modo di raccontare la mia storia e la mia arrampicata. Questa a sinistra la locandina.

"Si Elle ok, ma non stavamo in treno?"

Si eravamo in treno ma al punto bisogna arrivarci.. sennò che gusto c'è?

"Basta che te mòvi!"

Dopo il Molise c'è stata di nuovo l'Elba, questa volta con l'XP vero e proprio, che è stato perfetto. Tanta bella roccia, bei passaggi, bella gente, bella ROCKSLAVE. Il ricordo più bello? Tanti...

"Su dai dicce c'hai combinato de bbòno"

Ma niente, abbiamo dato vita ad un sacco di linee fantastiche che aspettavano d'esser scalate e d'essere liberate dal muschio..

"Elle taglia co' sti frocismi. Hai stampato quarcosa o no?"

Beh si, un bel passaggio, scalato alla luce dell'ultimo tramonto...

"Daje Elle nun ce girà 'ntorno e dicce'r grado"

Ok, ho liberato il primo 8a dell'Isola. "Il cuore non basta".

"Oh! Nnamo, metti sta fotina e nnamo avanti che te stai ad allungà anche troppo"

"Il Cuore non basta" 8a+, Madonna del Monte, foto di Federico Ravassard
Ecco contento? 

"Daje, torna ar treno"

Insomma io in realtà sono ancora lì in treno che mi ascolto Jalamanta (altro disco del mitico Brant)

"Ammazza stai fissato proprio co' questo eh, gnènte gnènte che ce scappa la lov stòri!"

Ormai i piedi e le dita si sono scongelate perchè per fortuna la carrozza è riscaldata. Ripenso all'Elba, e al rientro. Una delle prime volte che ho riscalato dopo l'Elba è accaduto il miracolo ed ho fatto il giro della vita su "Welcome to Hell". Non avrei mai pensato di farlo quel giorno, così veloce.

"Welcome to Hell" 8b, Huliveto Tanks

Poi c'è stato il lavoro alla Hubble, che mi ha dato la possibilità di sostenermi un pò meglio con l'arrampicata insegnandola in un bell'ambiente.

"Eh, nà volta tanto che lavori..."

Senti, io sto portando pazienza ma vorrei tu portassi un pò più rispetto. Sto parlando.

Eh non dici nulla ora?

Niente?

Allora continuo. Dov'ero rimasto...

"Ammazza ma che c'hai pure l'alzaimer?"

Oh! Ancora?!? Dai per favore sto cercando di arrivare al punto!

"Arrivace ebbasta"

"Zuppa alla Zèd", H.T.
.......durante gli ultimi tempi mi sono dedicato, insieme all'instancabile ciurma di spazzolatori BLACK FLAG allo sviluppo di nuove aree boulder Toscane e alla stesura delle prime guide dedicate, tirando fuori qua e là qualche linea nuova a forza di spazzola e manate.

"Dancing in the Fog",  Isola d'Elba
"El Chileno" H.T.
"Elle qua nun ce sta più spazio, te devi mùve ma sur serio!!"

Insomma sono sul treno. Seduto che guardo fuori e tutto il resto. Come dicevo, questo viaggio, sebbene identico in tutto e per tutto a mille altri viaggi notturni in treno, è diverso.

"Hai detto mo' che era identico!!"

..........è diverso. Fidati. Così comincio a chiedermi perchè è diverso...

"si ma tanto già la sai la risposta, cazzo te vòi chiède??"

Si è vero, in realtà lo so il perchè. Questa sera tutto è diverso perchè per la prima volta da quando sono partito per Torino nel 2011, fuori dal finestrino non vedo solo buio, Vedo una luce.

"Seeeeeee vabbè mo' vede pure la Madonna.."

Era una metafora! Quello che voglio dire è che adesso vedo un grosso traguardo davanti a me. Non che sia la fine, non credo proprio che questo treno si fermerà mai se proprio devo dirlo... ma questa volta non "credo", io "SO" che il bello deve ancora venire. So cosa mi aspetta, so dove sono diretto... Se chiudo gli occhi già la vedo, come l'ho sempre sognata...

"Ahò me sto perdendo. De che parliamo, de chiappe?"

Nono, non di chiappe. Non puoi capire... non ancora :) 

"Ma che me stai a fà er misterioso?"

"Ahò respondeme! Nun me puoi lascià così! Dimme che te frulla per la testa! Che sta a succede???"
"Ahò! Ma che vor dì sta scritta?? Ahò! Numme fa così dimme armeno che vor dì l'alieno!!"

"Oh ma ndo vai?? Se vabbeh bbravo vattene si, vattene. Fai er misterioso tanto mò lo scopro che te credi.. Vattenaffanculo Elle! Stai a dà i numeri te lo dico io! Altro che alieni!"

"Ma che cazzo dimme te io sto a parlà co' uno e questo se ne va.. sta a fa pure er prezioso io nun c'ho parole.. Che poi lo sa pure che l'inglese nun lo capisco..."

"Vabeh mò me ne vado pur'io che gioca la maggiga. Stigazzi Elle. Stigazzi. FORZA ROMAAAA"