3.9.12

"PLAY"!


Cosa hanno in comune queste due foto, una via ed un film, in particolare QUESTA via e QUESTO film? Beh lo ammetto, in apparenza proprio niente, e niente in comune avrebbero se non fosse per quell'unica cosa, quel particolare: il nome!

Si, in effetti una piccola differenza anche in quello c'è, poichè sulla celebre pellicola dei fratelli Coen si parla di un paese, mentre sul calcare di S.Rocchino è una via a non essere per vecchi.

La cosa del nome è carina si, ma se vi dicessi che non è l'unica coincidenza? Se vi dicessi che c'è un'altra cosa che hanno in comune, una cosa che ha decisamente a che fare con me e a come ho passato il mese?

Naturalmente io non potevo ancora saperlo, quando appunto, all'inizio di questo agosto traditore ci misi le mani ancora martoriate da due giorni di dure battaglie verticali alle finali del Salewa Rock Show in Germania (dove ho conquistato un sudatissimo 2° posto). Subito dopo la gara infatti, davanti avevo un bel mese di scalata e, approfittando della chiusura estiva del Bside, l'idea era quella di chiudere io qualche conto in sospeso in Toscana.

Così, giusto il tempo di salutare, prendere lo zaino e via, preso il volo diretto Friedrichshaffen-S.Rocchino.




Una volta ai piedi della falesia si, avevo notato il nome della via, seguito dal desiderio forte di scalarla. Non stavo più nella pelle, ma una volta iniziato a scalare nella pelle non ci stavo davvero, letteralmente questa volta. Dal vano tentativo proprio su questa "Non è una via per vecchi" alla sedia e alla scrivania che mi dividevano dal dermatologo è stato un attimo, come in un attimo si è conclusa la sua tesi: Vietato scalare, mettere pomata, soprattutto mettere pomata e soprattutto VIETATO SCALARE.

Col morale e le braccia a terra me ne torno a casa, con in testa solo due parole "Irritazione" e "cutanea". C'era anche la parola "Vaffanculo" in effetti, ma lasciamo perdere. Abbattuto. Non c'era storia: addio conti in sospeso, addio scalare, addio S.Rocchino.

Dopo un paio di giorni passati nel completo abbandono a me stesso, nel caos di una stanza che non è mai stata abituata ad avermi tra le balle più di tanto, decido che era il momento di reagire: avrei impiegato il tempo dedicandomi a tutte quelle cose che avevo trascurato negli ultimi mesi, per far spazio all'arrampicata.

Eccomi quindi passare un agosto all'insegna della riscoperta del disegno, della musica, della scrittura, e soprattutto, all'overdose di film che mi ha portato diversi passi più vicino al nesso che lega appunto, le due foto all'inizio dell'articolo: il cinema!

Ho sempre avuto una grande passione per il cinema, tra i miei motivi per vivere infatti ci sono diversi titoli di film senza i quali non voglio proprio pensare come sarebbe la mia vita, come sarei io, film che mi hanno condizionato, o che semplicemente, mi piacciono tanto, senza tanti fronzoli.

Così, a volte andando a colpo sicuro, altre azzardando un poco, ed altre decisamente seguendo l'istinto, eccomi come un segugio a gironzolare per negozi scegliendo accuratamente i pochi e fortunati film che avrebbero riempito i miei sacchetti e le mie giornate. Dopo a volte ore di analisi accuratissime, una corsa a casa nella mia apposita postazione da film: divano, tv, luci spente, sacco di patatine unte ad attendermi, dvd inserito, telecomando in mano e.......PLAY.


(Ok, mi ero ripromesso di non dare indizi, ma non ho resistito!!)

Qualcosa è cambiato in me, difatti per la prima volta guardavo o RIguardavo film con un occhio decisamente diverso, soffermandomi non più solamente sulla trama e sui personaggi, ma sulla regia, la sceneggiatura, accorgendomi che scrivere film, non era poi tanto diverso dal disegnare storie, anzi, può essere decisamente affascinante poichè permette di fare ciò che avrei sempre voluto fare: unire immagini e musica!

Naturalmente non ho perso tempo, dal momento che dovevo star lontano dall'arrampicata ed avevo del tempo da riempire. Era tanto che non viaggiavo sulla carta, e provare a scrivere cortometraggi mi ha elettrizzato tanto da farmi iscrivermi di punto in bianco ad una scuola cinematografica a Torino, per imparare e studiare tutto questo mondo che sta dietro alle cineprese, ai copioni, agli attori, ai "ciak si gira" che in poco tempo mi hanno appassionato e colto alla sprovvista, sorprendendomi almeno quanto questi ultimi giorni toscani, quando la mancanza dell'arrampicata cominciava piano piano a farsi sentire da dietro tutto questo interesse per il cinema, facendomi lentamente pesare il fatto di dovermene tornare al Bside con un pugno di mosche.

Qualche giorno prima spinto da alcuni amici mi ero deciso a ritoccare la roccia. Le mani sembravano essere migliorate molto, anche se il dottore avrebbe avuto sicuro da ridire dal momento che non ero ancora al 100%, ma in genere me la cavo bene quando c'è da reagire all'ultimo secondo, quando ho l'acqua alla gola. Magari valeva anche questa volta, chi poteva saperlo?Camera mia ha deciso infine di sbattermi fuori dalla porta con lo zaino in spalle impedendomi di pensare troppo ai "se" ai "ma" e ai mille "forse".

Era l'ultimo giorno per me in toscana. La corda nuova diceva "think less, climb more", la macchina diceva "go big or go home", Virgin Radio sembrava dire "A MUERTE!!!" ed infine la mia testa diceva "Non è una via per vecchi".

Sangue sulla roccia, ma mi sentivo leggero, ed alla fine, nonostante un inghippo in catena, proprio come nei film il lieto fine è arrivato.


Una volta sceso, guardo le mani e penso che quello era il prezzo del volersi muovere (io-scalare) anche quando non si potrebbe (dottore-visita).

Presa la macchina, scendo lungo la strada per far tappa al Castellaccio, dove mi aspettava una bella pastasciutta avanzata dalla sera prima ed un brindisi in compagnia del resto della banda, il tutto accompagnato da qualche chiacchera inedita, ma è soltanto dopo che noto la coincidenza, il culmine di un mese ricco di alti e bassi, scoperte e riscoperte, scelte e strade da prendere, direzioni da seguire e che non si sa dove porteranno, e mi rendo conto di quello che è infine, il nesso tra le due foto, tra quel film e quella roccia, tra quella serie di scene e di quegli appigli, tra il cinema e l'arrampicata:

IO!


"Non è una via per vecchi", 8a+